Nel suo discorso di accettazione del Premio Turing 1972, dal titolo “The humble programmer”, Edsger Wybe Dijkstra, uno dei più celebri computing scientists del 20° secolo (morto nel 2002), affrontò le cause della nota Software Crisis, cioè la crisi che colpì l’industria del software nella seconda metà degli anni sessanta: la potenza e la capacità di elaborazione dei computer stavano crescendo esponenzialmente, molto più rapidamente dell’abilità dei programmatori di gestire la complessità e scrivere software funzionante. Nello stesso discorso, Dijkstra propose anche delle possibili strade da intraprendere che a suo avviso avrebbero portato aziende e università a migliorare la qualità del loro software. Riporto qui una frase che a mio parere riassume abbastanza bene l’intero discorso: