Articles written by Matteo Galli

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L’adozione di strategie DevOps ha portato negli ultimi anni ad incrementare le aree coperte da tool di monitoring in maniera tale da avere un feedback in tempo reale dello stato dell’infrastruttura su cui si basa la propria applicazione, così da poter rispondere pro-attivamente a situazioni critiche. Su tale fronte infatti si sono visti comparire i tool più disparati che permettono la raccolta di informazioni, sia dei server o delle istanze su cui vengono eseguite le applicazioni (ad esempio CPU, memoria o disco), che le applicazioni stesse (ad esempio tempi medi di risposta, numero di query eseguite, tempo di esecuzione delle query, ecc. ecc.).

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Le ACL (Access Control List) sono un strumento molto potente per poter definire l’accesso a risorse con una granularità molto fine. Nel quotidiano abbiamo già modo di utilizzarle per definire i permessi per accedere a file su Unix o quali pacchetti far passare attraverso un firewall o ancora l’accesso a database.

In Symfony le ACL sono disponibili out-of-the-box nel caso di installazione completa e permettono la definizione delle regole di accesso a risorse tramite ruoli e maschere. Mentre i ruoli rappresentano dei sottoinsiemi degli utenti di una data applicazione (amministratori, backoffice, business analyst) e possono essere visti come delle etichette da assegnare ad un utente, le maschere sono la rappresentazione numerica delle azioni che possono essere effettuate dagli utenti aventi determinati ruoli. Per tornare all’esempio del filesystem Unix, i ruoli possono essere Owner, Group o Others mentre le maschere sono ad esempio 7 (lettura, scrittura e esecuzione) indicato per ciascun ruolo.